Il Presidente Dell’Orco: “E’ essenziale una campagna di informazione più efficace che arrivi capillarmente a tutte le strutture della provincia”
Dal 3 settembre si è chiusa la fase sperimentale ed è entrata in vigore la banca dati nazionale delle strutture ricettive e il portale del Ministero per l’assegnazione del Cin (Codice identificativo nazionale). Dal 2 novembre entreranno in vigore gli obblighi di legge con le relative sanzioni. Sono tenuti a richiedere il Cin, oltre i titolari o gestori delle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere, anche i locatori di unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche.
Per richiedere il Cin tramite la banca dati nazionale delle strutture ricettive (Bdsr), il soggetto interessato può accedere alla piattaforma https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/ con Spid o Cie.
«Si tratta di una novità rilevante soprattutto per quanto concerne il settore dell’affitto turistico breve, ovvero l’utilizzo ai fini ricettivi del patrimonio immobiliare delle seconde case, nella quale la Maremma primeggia rispetto altre località regionali – precisa Confesercenti -. Anche chi ha ottenuto il codice identificativo regionale o provinciale prima dell’applicazione delle disposizioni sul Cin deve richiederlo. Una volta decorsi i termini, i titolari di strutture ricettive o di immobili in locazione breve privi di Cin saranno suscettibili di sanzione come anche chi non lo espone all’esterno o non lo inserisce in tutti gli annunci».
«A una settimana dalla pubblicazione del decreto del Ministero del turismo la nostra provincia si trova a fare i conti con un ritardo nell’assegnazione del Codice alle strutture ricettive» afferma Giancarlo Dell’Orco, presidente Aigo Confesercenti Grosseto, il sindacato che rappresenta l’accoglienza extra alberghiera. «Su un totale di 8.031 strutture registrate, solo il 10,51% ha ricevuto il proprio codice identificativo, segnando una percentuale tra le più basse rispetto alle altre province della Toscana. La provincia di Grosseto, con solo il 10,51% di Cin assegnati, mostra una netta difficoltà nell’adeguarsi alle nuove normative rispetto ad altre aree della Toscana, dove il processo di assegnazione sta avvenendo con una maggiore rapidità. Il dato è particolarmente significativo considerando che il turismo rappresenta una parte fondamentale dell’economia locale. La Toscana ad oggi è in linea con la media italiana di oltre il 21%».
«Tra le principali motivazioni di questo rallentamento nella registrazione delle strutture ricettive, emerge la mancanza di informazioni: in molti casi gli operatori delle strutture ricettive non sono sufficientemente informati sull’obbligo di registrazione e sui passaggi necessari per ottenere il Cin. L’assenza di un Cin comporta rischi significativi per le strutture ricettive che non si adeguano in tempi rapidi. Oltre alle possibili sanzioni amministrative le strutture non in regola rischiano di perdere visibilità nei principali portali di prenotazione online e di incorrere in penalizzazioni da parte delle autorità locali».
«Per evitare ulteriori ritardi, è essenziale un intervento rapido e mirato da parte delle istituzioni locali, con una campagna di informazione più efficace che arrivi capillarmente a tutte le strutture della provincia – prosegue Dell’Orco -. L’obiettivo deve essere quello di garantire che tutti gli operatori siano consapevoli dell’obbligo e abbiano gli strumenti per completare la registrazione con successo. Garantire che tutte le strutture operino nella legalità e trasparenza non solo rafforza l’immagine del territorio, ma contribuisce a un settore turistico più competitivo e sicuro».
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